Studio del microambiente tumorale nell’osteosarcoma

Il MICROAMBIENTE TUMORALE.

I tumori crescono all’interno di una rete intricata di cellule epiteliali, vasi vascolari e linfatici, citochine e chemochine e cellule immunitarie infiltranti.

Diversi tipi di cellule immunitarie infiltranti hanno effetti diversi sulla progressione del tumore, che può variare in base al tipo di cancro. Le interazioni tra linfociti T e linfociti presentanti cellule (APC) sono bidirezionali e mediate da ligandi come il ligando di morte cellulare programmato 1 (PD-L1) su APC e PD1 sui linfociti.

PD-L1 è espresso da molti tumori. Inibitori di PD-1 come pembrolizumab o nivolumab sono stati approvati per molti tumori solidi e neoplasie ematologiche, melanoma, carcinoma polmonare, testa e collo, linfoma di Hodgkin e carcinoma della vescica, e l’espressione di PD-L1 su cellule tumorali è stata associata a risposta in alcuni degli studi. Tuttavia, sono disponibili pochi dati sul ruolo prognostico e predittivo delle cellule immunitarie infiltranti e del sistema PD-1 / PD-L1 nel sarcoma. Inoltre, le cellule stromali presenti nel microambiente tumorale esprimono alti livelli di proteina CXCL12, stimolando direttamente la proliferazione e la migrazione delle cellule tumorali che esprimono CXCR4. La segnalazione di CXCR4 / CXCL12 è quindi un bersaglio terapeutico attraente nel cancro, poiché l’inibizione di CXCR4 potrebbe sensibilizzare le cellule tumorali alla chemioterapia convenzionale.

Un altro elemento chiave del microambiente tumorale coinvolge la sua vascolarizzazione. L’angiogenesi tumorale è correlata alla soppressione del rigetto del tumore mediato da cellule T. Vi sono numerosi esempi che dimostrano un’attivazione simultanea di angiogenesi e immunosoppressione.

L’obiettivo generale di questo progetto è di caratterizzare il microambiente tumorale dell’osteosarcoma e del sarcoma sinoviale, per valutare come le cellule immunitarie infiltranti possano influenzare la prognosi dei pazienti e per valutare l’attività di immunomodulazione (anti-PD-1), inibitori della migrazione (anti -CXCR4) e composti antiangiogenetici (anti-VEGFR, anti-PDGFR) in un modello di sarcoma in vitro.

Dottoressa Emanuela Palmerini, 3 gennaio 2019

2019-01-04T11:30:24+01:0014 Dicembre 2018|

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